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Affinché tu faccia il passo – e dovrà essere un passo deciso e volontario di volerne di più e di viverlo tutto, fino in fondo, nella sua massima estensione e profondità – devi davvero credere e fidarti che la paura è falsa e devi anche averne abbastanza ed essere sfinito di questi soliti attacchi e soliti sentimenti che riconosci davvero troppo spesso. A questo punto potresti anche essere spaventato ma sarai determinato a seguire la tua paura fin verso la “fonte” del panico e tutto ciò che più ti spaventa, fino a pensare di non poter più tornare indietro. Credo che potrei descrivere dettagliatamente cosa probabilmente immagini che sia :-). Come ho fatto anche io devi renderlo 100 volte peggio di come è in realtà. Sembra ORRIBILE e terrificante ma non lo è affatto. Cosa viene dopo sarà capace di sorprenderti! Tutto il castello di carte del panico cadrà perché sei andato verso le paure affrontandole senza dubbi. Le paure non erano nient’altro che apprensione e questo era ciò che scatenava il panico. Gli attacchi di panico si sono rivelati nient’altro che un circolo vizioso, un pensiero circolare, un interminabile e identico giro. Gli attacchi di panico erano 100% apprensione e nient’altro – NADA… Niente! Il panico improvvisamente cessa e tu sentirai una calma immediata. E realizzerai che potrai farlo ogni volta. Non c’è più nessun ignoto. Il profondo conflitto dell’ ESSERE SPAVENTATO DI TE STESSO si estingue. Hai attraversato l’apprensione fino alla origine della paura e hai trovato niente. Questo conflitto, credo, è la ragione per cui gli attacchi di panico rimangono così a lungo dentro noi. Al tuo sistema nervoso non piace per niente questo tipo di conflitto.

Vuoi una prova? Se ti sforzi perché il panico arrivi, fallo venire… veramente, davvero, implora affinché arrivi… non puoi farlo! Provaci! Adesso, su, prova a concertarti e procurarti un attacco di panico.

Non è possibile! Vedi come funziona? Quando vuoi un attacco di panico non puoi, e quando temi di averne uno sta sicuro che arriva. Questa è la prova che l’attacco di panico non è altro che apprensione.

E questo è il modo per risolverli.

Ho vissuto con sentimenti di panico, a fase alterne, per 15 anni e alla fine ho capito che non peggioravano mai, crescevano sempre fino ad un punto. E quel culmine di paura lo paventavo così tanto che ero disposto a fare qualsiasi cosà per farli andare via o non averli del tutto, e molte volte ho evitato i posti che pensavo fossero capaci d’indurli. Ma dopo 15 anni – gli stessi sentimenti! Mi sono sempre chiesto che cosa ci sarebbe stato passata quella paura, che cosa c’era oltre la paura? Ma non andavo là, a vedere. O più tardi mi dicevo: “Ok, lo accetto” – ma non ci credevo davvero, dubitavo ancora mentre mi esercitavo con il sentimento di non importarmene, di lasciar che la paura facesse quel che voleva.

Stare da quest’altra parte della paura ti dà la forza che viene dalla comprensione. Una comprensione che si basa sul fatto che vuoi PERDERE questa battaglia. QUESTO PUNTO E’ DAVVERO IMPORTANTE: non hai potere COSCIENTE di peggiorare un attacco di panico, anche se lo volessi. E’ già, quando arriva al suo acme, al suo peggio. Ecco perché quando dico “Vai, abbi il peggior attacco possibile” non c’è niente che possa accadere! Hai già sperimentato il peggio un sacco di volte e ciò nonostante vuoi fuggirne via ogni volta, vuoi che se ne vada pensando: “Ti prego, ti prego va via… sto impazzendo, sto perdendo il controllo, sto per morire (o quel che vuoi).” È l’intensità della paura a fregarti! Devi rovesciare il tavolo e “approcciarla” con tutta la fiducia che sei capace di raccogliere in quei momenti di paura e panico ( ne serve solo un po’). Lascia che t’investa e che faccia quel che vuole E ( quando ti senti davvero pronto) CERCA DI PEGGIORARE LA PAURA! Non è possibile.

Un commento che mi è sempre rimasto in mente riguardo all’essere panico e ansioso è che sei a 180 gradi distante dal perdere la ragione. Le persone pazze di solito non hanno idea di essere pazze: sono folli sì, ma di certo non sono iperconcentrate sul controllo dei loro sentimenti. Molti attacchi cominciano con la preoccupazione riguardo a un sentimento o una sensazione come ad esempio un’accelerazione del battito cardiaco, irrigidimento muscolare, vista offuscata, vertigine, mal di testa o disturbi allo stomaco. Questo sentimento comincia a ricordarti di esperienze passate. Ansia chiama altra ansia. Poi arrivano pensieri catastrofici riguardanti qualcosa dentro di te che senti come profondamente sbagliato e tali pensieri cominciano a dominarti. Tu, colmo di ansia, spaventato, e forse perfezionista, sei troppo in controllo, TROPPO CONSCIO E ATTENTO, convinto che IN TE CI SIA QUALCOSA CHE NON VADA! No, invece, in te non c’è niente che non va! Tutto ciò che provi ha una spiegazione fisica dovuta al fatto che il tuo sistema nervoso si trova in stato di “allerta”. Tu esageri i tuoi sentimenti pensando che ciò che ti succede deve essere assai IMPORTANTE E GRAVE e che tu stia scivolando sempre più profondamente nella follia! Sensazioni d’irrealtà potrebbero apparire perché i tuoi neurotrasmettitori sono appesantiti da continui sentimenti di preoccupazione. Ma tu amplifichi quelle sensazioni come prove ulteriori del fatto che stai perdendo la ragione sempre più velocemente. Riesci a vederlo, qui, il ciclo che si è innescato?

Ti trovi esattamente dalla parte opposta della follia. Sei troppo savio e sano di mente e stai cercando di controllare tutto in questi momenti di stress acuto. ( la terapia cognitivo comportamentale ti insegna a individuare questo modo automatico dei tuoi sentimenti di “catastrofizzare” e sostituirli con asserzioni razionali come: “Si tratta solo di un disagio temporaneo, una sensazione che presto passerà”) . Pensa all’attacco di panico come ad una liberazione emotiva, un rilascio emotivo, perché è di questo che si tratta. Però è un rilascio emotivo diverso, per esempio, dal pianto. Continuando a rimanere sulla soglia emotiva, limitandoti a viverlo da spaventato, non ti permetterà mai di vivere il vero sentimento.

E così, finalmente, “mollando la presa”, abbandonandoti e lasciando che l’attacco di panico si faccia avanti, e alla fine sfidandolo, lasciando che s’incrudisca e peggiori, romperai il ciclo e ti ritroverai al centro, dove la paura si può gestire, ti riapproprierai di te stesso. Paradossalmente è abbandonando il controllo che arriverai ad essere in controllo. Strano, no, come funziona? Perché nel solo momento in cui comprendi (nel senso di capisci e nel senso di abbracci: lasci entrare insomma) la semplice verità della tua paura… il controllo arriverà. I miei anni di fobie sparirono per sempre in meno di un minuto dopo che mi arresi completamente e inequivocabilmente e anzi invitai i sentimenti di panico a farsi più aggressivi. Ha funzionato! So che non potrà mai ritornare, perché ho vinto la battaglia lasciando che la perdessi (ma quel che di fatto in realtà si trattava era una vittoria). Sono completamente libero da questi sentimenti da ormai cinque anni. In effetti voglio che gli attacchi tornino per provare ancora e ancora che so come rispondere. Ma, ahimé, non possono tornare… perché non li temo e paura in forma di apprensione era il loro fondamento e radice. Senza quel tipo di paura non possono esistere, non possono vivere.

Dovresti credere e comprendere che la tua mente e il tuo corpo sono stabili e solidi come una roccia. Quando pensi che morirai o che stai cadendo nella follia a causa dei tuoi pensieri angosciosi, quel che il tuo corpo sta facendo è di ASPETTARE che tu abbandoni la battaglia così potrà tornare alla normalità. Questo è il processo naturale che avviene dentro te. Il tuo corpo (di cui la tua mente ovviamente ne è parte) vuole tornare alla normalità, desidera un abbassamento di tensione, concediglielo! Lascia perdere! Basta di guerreggiare con gli attacchi di panico a comincia a voler “morire” di panico se è questo quel che temi! Avanti, vai pure! Non morirai. Non hai niente da perdere se non la paura stessa! Ma questo è l’atteggiamento da coltivare – smetterla con la battaglia, e lasciarsi andare ovunque i tuoi sentimenti vogliano e tu seguili, va loro dietro fin dove vogliono andare. Perché allora vedrai che non ci sarà alcuna battaglia da vincere o perdere, solo un ritorno alla normalità. Guardando indietro sembra tutto così semplice. Spero lo possiate fare anche voi! Ogni volta che vi sentirete spaventati o ansiosi per qualcosa di oscuro e ignoto… saprete che dovrete lasciarvi andare ovunque voglia andare e abbandonarvi a questi sentimenti, viverli, abitarli. Ed è così, alla fine, che potrete porre loro termine e controllarli.

Una nota a margine: ho notato in altri, oltre che in me stesso, che lo stomaco è sicuramente uno dei principali reagenti e a volte un acceleratore dei tuo sentimenti. Non che ciò coinvolga necessariamente un’uclera ma più probabilmente si tratta di rivestimento dello stomaco irritabile a causa di tutti quei bagni acidi occorsi durante alla reazioni alla paura e/o ad una chiusura del tratto digestivo (piccolo e grande colon) derivante da uno stato di allerta causato a sua volta dall’ansia generalizzata. Le persone ansiose possono soffrire di nausea tre volte tanto le alter persone, secondo un’indagine risalente numero di Marzo/Aprile 2002 della rivista General Hospital Psychiatry. Se sentite che il vostro sistema gastrointestinale possa avere reazioni eccessive (nausea, spasmi, crampi, dolori di stomaco, pizzicori) ai vostri sentimenti ansiosi, allora mi sento di raccomandarvi una visita da un bravo medico internista. Un sistema gastrointestinale rilassato può fare meraviglie nei confronti di una atteggiamento mentale giusto e adeguato. Se una dose di pepto bismolo è capace di darvi sollievo immediato, allora è una buon indicatore.

Devo ripeterlo ancora una volta. Questo abbandonarsi alle tue paure è molto difficile da accettare. Infatti, ci scommetto che voi proverete passivamente di uscirne indenni pensando che è il massimo che potete sopportare e il massimo che vi riesce di fare! È un buon INIZIO! Ma la risposta si nasconde oltre, nell’IGNOTO! Quel luogo che sembra così terribile al solo pensiero di andarci. Vai attivamente verso il centro della tua paura piuttosto che tirarti indietro, sì, lo so, si tratta di un territorio ignoto e credetemi: io ho atteso per davvero troppo tempo prima di farlo. Ho trascorso gli anni passati semplicemente accettando e fluttuando: in realtà era un tollerare ed evitare. Quando ti sentirai pronto, spero che ci andrai laggiù. Io l’ho attraversato e tutto è diventato chiaro e mi è poi dispiaciuto di non averlo fatto prima. Ho studiato questo metodo per anni. Tutta la sua logica e principio fondamentale si riduce a quanto segue:

· La paura dentro te è autoindotta.

· La paura è di aver paura – gli attacchi di panico stessi (apprensione).

· Se non temi gli attacchi questi non possono esistere.

. Per perdere la loro paura devi assolutamente volere (non ASPETTARE… Ma VOLERE E ASPETTARE di vivere sentimenti senza condizioni) di viverli al loro peggio per tutto il tempo che dureranno, in altre parole: NON NASCONDERTI.

· Devi procedere verso l’attacco con L’INTENZIONE di vivere la peggiore esperienza della tua vita! Non devi semplicemente dirtelo, ci devi CREDERE – al 100% – e fregatene di quel che ti succede!

E poi PUF! là non c’è niente.

Le tue paure erano tutte autoalimentate come un circolo vizioso. E tu lo hai appena fermato. In bocca al lupo! (in questa circostanza mi pare cada proprio a proposito)

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